Compagnia teatrale Arts & Crafts (leggende)
La Compagnia teatrale Arts & Crafts nasce a Grosseto nel 2010 nell’intento di raccontare le storie attraverso suggestioni, emozioni, poetica e sogno, intrecciando narrazione musica e danza contemporanea. Questo magnifico esperimento vede impegnati nel complesso circa una quindicina di artisti tra attori, musicisti e danzatrici in produzioni di prosa per il teatro, oppure spettacoli per bambini e famiglie, o performance adatte a piazze, parchi, location urbane e non.
Storie inventate, testi e musiche originali, scenari sorprendenti trasportano ogni spettatore in mondi straordinari, lontani, misteriosi.
QUALCOSA DI BIANCO
Gioco scenico di narrazione, danza contemporanea e musica sulle leggende di paura.
Il mistero è bianco. Morte e vita intrecciano ironicamente sacro e profano nelle storie delle donne di una Maremma arcaica e rurale. Loro sono magiche, capaci di passare le loro giornate a fare il bucato o a sgranare il rosario subito prima di immergersi in un complice e poetico rito contro il malocchio o in un gioco di danza sfrenata adatto più a streghe che a mogli.. anche se il confine tra le une e le altre è assai sottile.
Le donne sono l’anima selvaggia della popolazione contadina: lavorano, cantano, danzano, inforcano i vestiti con i ferri da calza per scacciare il malocchio e snocciolano gesti e parole misteriose in rituali magici.
Ognuno di noi è l’espressione delle proprie radici.
In un territorio in cui la natura imperversa selvaggia, la mente umana si perde in storie straordinarie e terribili.
Donne e streghe nelle leggende di paura, stimolo culturale che risveglia curiosità, che
accende l’immaginazione, genera punti interrogativi e rievoca la voglia creativa ed
esplorativa.
In scena tre donne, una narratrice e due danzatrici.
Ogni storia viene raffigurata in linguaggi artistici diversificati: da suggestioni
visive sonore a momenti di quotidianità contadina ora realistica, ora surreale, ora contemporanea, ora arcaica.
Ricco simbolismo. Scene e momenti commemorativi di una realtà che appartiene al passato, forse da recuperare.
La danza contemporanea traccia in stile asciutto, surreale, spesso stilizzato gesti
e azioni concrete, significative, necessarie, vivaci.
Gioco scenico di narrazione, danza contemporanea e musica sulle leggende di paura.
Il mistero è bianco. Morte e vita intrecciano ironicamente sacro e profano nelle storie delle donne di una Maremma arcaica e rurale. Loro sono magiche, capaci di passare le loro giornate a fare il bucato o a sgranare il rosario subito prima di immergersi in un complice e poetico rito contro il malocchio o in un gioco di danza sfrenata adatto più a streghe che a mogli.. anche se il confine tra le une e le altre è assai sottile.
Le donne sono l’anima selvaggia della popolazione contadina: lavorano, cantano, danzano, inforcano i vestiti con i ferri da calza per scacciare il malocchio e snocciolano gesti e parole misteriose in rituali magici.
Ognuno di noi è l’espressione delle proprie radici.
In un territorio in cui la natura imperversa selvaggia, la mente umana si perde in storie straordinarie e terribili.
Donne e streghe nelle leggende di paura, stimolo culturale che risveglia curiosità, che
accende l’immaginazione, genera punti interrogativi e rievoca la voglia creativa ed
esplorativa.
In scena tre donne, una narratrice e due danzatrici.
Ogni storia viene raffigurata in linguaggi artistici diversificati: da suggestioni
visive sonore a momenti di quotidianità contadina ora realistica, ora surreale, ora contemporanea, ora arcaica.
Ricco simbolismo. Scene e momenti commemorativi di una realtà che appartiene al passato, forse da recuperare.
La danza contemporanea traccia in stile asciutto, surreale, spesso stilizzato gesti
e azioni concrete, significative, necessarie, vivaci.
ANTIGLIA, l’ultima regina
Performance di teatro, musica e narrazione sulla leggenda dell’ultima regina etrusca.
Antiglia era una regina etrusca, molto saggia e amata. Regnava serena e apprezzata da tutti, ma una notte in sogno gli Dèi le parlarono: una profezia annunciava che la civiltà etrusca sarebbe tramontata al termine di dieci secoli di vita. Lei afflitta dal turbamento e dal timore che il tempo potesse cancellare la memoria sua e del suo popolo, fece costruire uno straordinario carro d’oro massiccio trainato da quattro cavalli, e lo nascose in un luogo segreto, dove si ritirò prima della sua morte.
Lo spettacolo dipinge questo incredibile momento della vita di Antiglia, che come donna e regina si mette in ascolto delle sue paure e speranze e si inchina al suo destino di ultima regina di un popolo straordinario che merita eterna memoria. Lei riuscirà a incidere un segno nella storia e nella leggenda fino al suo estremo sacrificio non grazie a gesta gloriose, ma grazie a un segreto, che altro non è se non il segreto dell’anima, e invita l’umanità intera a trovarlo continuando a scavare e a cercare e a cercare ancora. Antiglia si esprime e vive il suo percorso interiore ora poeticamente, ora con immagini e suggestioni di ritualità spirituale, ora attraverso pensieri di estrema umanità. La memoria di lei e del suo popolo passa attraverso i racconti di paesani e cantastorie ancora impegnati sulle sue tracce, e attraverso la musica e i testi delle canzoni che il cantautore Emanuele Bocci compone e interpreta in scena.
Performance di teatro, musica e narrazione sulla leggenda dell’ultima regina etrusca.
Antiglia era una regina etrusca, molto saggia e amata. Regnava serena e apprezzata da tutti, ma una notte in sogno gli Dèi le parlarono: una profezia annunciava che la civiltà etrusca sarebbe tramontata al termine di dieci secoli di vita. Lei afflitta dal turbamento e dal timore che il tempo potesse cancellare la memoria sua e del suo popolo, fece costruire uno straordinario carro d’oro massiccio trainato da quattro cavalli, e lo nascose in un luogo segreto, dove si ritirò prima della sua morte.
Lo spettacolo dipinge questo incredibile momento della vita di Antiglia, che come donna e regina si mette in ascolto delle sue paure e speranze e si inchina al suo destino di ultima regina di un popolo straordinario che merita eterna memoria. Lei riuscirà a incidere un segno nella storia e nella leggenda fino al suo estremo sacrificio non grazie a gesta gloriose, ma grazie a un segreto, che altro non è se non il segreto dell’anima, e invita l’umanità intera a trovarlo continuando a scavare e a cercare e a cercare ancora. Antiglia si esprime e vive il suo percorso interiore ora poeticamente, ora con immagini e suggestioni di ritualità spirituale, ora attraverso pensieri di estrema umanità. La memoria di lei e del suo popolo passa attraverso i racconti di paesani e cantastorie ancora impegnati sulle sue tracce, e attraverso la musica e i testi delle canzoni che il cantautore Emanuele Bocci compone e interpreta in scena.
LEGGENDARIA Moyen Age
Spettacolo di leggende medioevali in narrazione, musica e danza.
LEGGENDARIA è un libro di fiabe, di bellezza e di poesia, dove ogni personaggio racconta e rivive la propria storia, rievocando atmosfere medioevali, ora attraverso l’interpretazione teatrale, o attraverso la musica e il canto, o con la danza.
Le storie narrate e i personaggi rievocati sono i protagonisti delle leggende popolari del Medioevo, i cui scenari sono stati per secoli fino ad oggi culla di fantasie magnifiche e di aneddoti misteriosi al confine tra realtà e immaginazione: paladini redenti, streghe, incantesimi, sortilegi, rituali, fonti magiche, paludi, amore, morte.
Il pubblico si emoziona di storia in storia godendo dell’arte della narrazione, delle suggestioni del movimento, della poesia, della bellezza.
Spettacolo di leggende medioevali in narrazione, musica e danza.
LEGGENDARIA è un libro di fiabe, di bellezza e di poesia, dove ogni personaggio racconta e rivive la propria storia, rievocando atmosfere medioevali, ora attraverso l’interpretazione teatrale, o attraverso la musica e il canto, o con la danza.
Le storie narrate e i personaggi rievocati sono i protagonisti delle leggende popolari del Medioevo, i cui scenari sono stati per secoli fino ad oggi culla di fantasie magnifiche e di aneddoti misteriosi al confine tra realtà e immaginazione: paladini redenti, streghe, incantesimi, sortilegi, rituali, fonti magiche, paludi, amore, morte.
Il pubblico si emoziona di storia in storia godendo dell’arte della narrazione, delle suggestioni del movimento, della poesia, della bellezza.
ACQUA DI PIETRA, fonte di prodìgi
Spettacolo teatrale di narrazione, danza e musica sulle leggende legate alle fonti d’acqua.
Lo spettacolo si immerge nell’entroterra mitologico seguendo la “via dell’acqua”, cioè narrando le storie e leggende legate alle fonti d’acqua più interessanti.
L’acqua, elemento primario, originario e indissolubile dell’universo conduce in un percorso mistico tra sacro e profano. Ogni sorgente sgorga da un miracolo, e di conseguenza ne produce: la fonte lattaia fa tornare il latte nei seni delle mamme; la fonte d’acqua sacra di San Feriolo nasce dal martirio del santo e raccoglie le preghiere delle donne dei paesi vicini; la fonte di Saturnia porta con sé una meravigliosa storia magica che ha come protagonista Orlando paladino di Francia.
Lo spettacolo si sviluppa in un susseguirsi di immagini suggestive e evocative di narrazioni poetiche, danza contemporanea e musica.
In scena tre performers: un’attrice, una danzatrice, un musicista.
Lo spazio scenico è essenziale e si delinea di volta in volta nel movimento delle azioni.
Spettacolo teatrale di narrazione, danza e musica sulle leggende legate alle fonti d’acqua.
Lo spettacolo si immerge nell’entroterra mitologico seguendo la “via dell’acqua”, cioè narrando le storie e leggende legate alle fonti d’acqua più interessanti.
L’acqua, elemento primario, originario e indissolubile dell’universo conduce in un percorso mistico tra sacro e profano. Ogni sorgente sgorga da un miracolo, e di conseguenza ne produce: la fonte lattaia fa tornare il latte nei seni delle mamme; la fonte d’acqua sacra di San Feriolo nasce dal martirio del santo e raccoglie le preghiere delle donne dei paesi vicini; la fonte di Saturnia porta con sé una meravigliosa storia magica che ha come protagonista Orlando paladino di Francia.
Lo spettacolo si sviluppa in un susseguirsi di immagini suggestive e evocative di narrazioni poetiche, danza contemporanea e musica.
In scena tre performers: un’attrice, una danzatrice, un musicista.
Lo spazio scenico è essenziale e si delinea di volta in volta nel movimento delle azioni.